giovedì 17 settembre 2009

Padre Cornelio Fabro, C. S. S.


Cornelio Fabro, nei misteriosi disegni di Dio sarebbe divenuto sacerdote nella Congregazione delle Sacre Stimmate(C.S.S.), filosofo e teologo.
Appassionato linguista (tradusse e curò personalmente testi di Kierkegaard dal danese, Hegel, Feuerbach e Marx dagli originali in tedesco), chiarissimo docente in diversi Atenei in Italia e nel mondo, organista, da molti ritenuto il tomista più illustre del Novecento.
Il tutto senza mai perder quell'ardore pastorale che lo portava a frequentare assiduamente la gente della sua piccola parrocchia al Flaminio e a giocare a calcetto, nel cortile dell'oratorio, coi ragazzi del quartiere.

"P. Cornelio Fabro nacque il 24 agosto 1911 (all’ottavo mese di gravidanza) a Flumignano, paesello lontano 18 chilometri da Udine. Fino al quinto anno fu affetto da impotenza motoria, che gli impedì di parlare e camminare. Si esprimeva a segni, perché sebbene non potesse parlare, riusciva a capire. Ad aggravare il suo stato si aggiunse una tremenda anoressia con rifiuto del cibo e pianto continuo. Riusciti vani tutti i tentativi di cura, il p. Guardiano dei Cappuccini ebbe l’ispirazione di inviarlo al Santuario della Madonna delle Grazie in Udine. Appena la madre con slancio di fede posò il figlioletto sull’altare della Vergine, il bambino smise di piangere e fece un ampio sorriso.
Era guarito.
Seguirono gli spaventi e le privazioni della prima guerra mondiale. A quattro anni non ancora compiuti è colto da tifo nero e giunge agli estremi.
Provvidenzialmente arriva in paese una compagnia di artiglieri con il medico, il quale prepara un infuso e glielo applica. Al mattino "il malatino" è sfebbrato e fuori pericolo.
Nell’estate del 1915 è colpito da una dolorosissima mastoidite. Verrà operato nell’ospedale di Udine, dove rimarrà degente fino alla primavera del 1916. Impossibilitato a frequentare le elementari, apprende i primi elementi, stando a casa, dal fratello maggiore. Solo in terza riesce ad andare regolarmente alla scuola del paese. Per frequentare la quarta deve portarsi a piedi quotidianamente a Talmassons, e riesce a primeggiare su tutti i suoi compagni."

Cornelio Fabro, maestro ed amico, Nello Dalle Vedove, C.S.S.


mercoledì 9 settembre 2009

Premiato Bagno Kabul ( già Bagno Maria )


Sembra quasi di sentirle, ancora rabbiose, ancora piene di voglia di riscatto, sfilare per le strade sotto le mie finestre:

....Io sono mia!
...Fuori il Vaticano dalle nostre mutande!
...Una donna ha bisogno di un uomo come un pesce di una bicicletta!

...L'utero è mio e lo gestisco io!

...O prete, chiuditi la bocca: il corpo delle donne non si tocca!
....Mai più nessuna legge, nessun compromesso sulla nostra pelle!
....laicità, autodeterminazione, antifascismo, liberazione, cittadinanza!!!!!

Ma poi, sotto le finestre, solo il porfido rovente del lastricato, e un bimbo che s'affanna a recuperare la palla lanciata ad un compagno di giochi, troppo provato dal sole di fine agosto per rialzarsi dal suo spicchio d'ombra..

Ma dove saranno, penso io.. dove mai saranno le vestali del femminismo made in the '70ies.. dove le vessillifere di tali nobili ideali?..
A quale nuovo progetto stanno lavorando, quale nuova battaglia, quale nuova conquista hanno nel mirino?
Ecco che Repubblica, sempre molto attenta alle nuove battaglie del "Girl Power" (Miriam Mafai è pur sempre una girl ), dà voce ad un nuovo fronte di lotta per l'emancipazione della donna: il burkini.

Eh già.. vuoi mettere?!

"Bagno con il burqini per contestare l'ordinanza del sindaco di Varallo Sesia, Gianluca Buonanno, parlamentare della Lega, che vieta l'uso del costume tutt'uno con il burqa, indossato nelle donne musulmane in piscine e fiumi. Protagoniste dell'iniziativa due esponenti del Pd, la senatrice Magda Negri e Sara Paladini, che si sono immerse nel Sesia, accompagnate da altri esponenti del Pd, tra cui l'assessore torinese Roberto Tricarico."

Però!
Senatrici, esponenti provinciali, assessori.. per il burkini!

Perchè, da oggi, dopo "mignottopoli", dopo la RU486 al McDrive dei consultori..: burkini è libertà!


Mica come da noi... nel lontano 1989 (avevo 5 anni..)..quando in colonia estiva a Cesenatico (la Giovanni XXIII), le suore facevano il bagno "a'mmare" con noi piccoletti..

Nel 1989, non 2009..
Delle suore canossiane, non certo delle liberal di sinistra...
In costume da bagno "civile", senza velo... non in uno scafandro modello "Gennaio a Kabul"...

Ma si sa.. la Chiesa si ostina a rifiutare il progresso...non capisce.. non sta al passo coi tempi..