Quando San Filippo Neri celebrava la Santa Messa faceva di tutto per distrarsi, perché altrimenti si sarebbe sentito rapire in un’estasi d’amore che gli avrebbe fatto perdere i sensi. Questa eccentricità scandalizzava alcuni che non capivano come, durante un atto così santo, ci si potesse voltare attorno e magari scambiare qualche parola con i vicini. Ma per Filippo quel contegno che agli altri appariva strano diventava una necessità, perché si sentiva impazzire d’amore.
Sac. Eugenio Bernardi, Il dono ineffabile, Cantagalli. Corsivi miei.
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