martedì 17 marzo 2009

Liberalismo

Secondo padre [Cornelio] Fabro il nemico principale di Dio non è tanto il materialismo quanto il laicismo liberale, come la tiepidezza è più pericolosa di un solo peccato mortale riparato. Infatti il laicismo - pur non bestemmiando apertamente come il marxismo - è indifferente, insensibile al problema di Dio, pensa ad altro: non è contro ma è senza Dio. Il laicismo esprime la tendenza orizzontale opposta alla trascendenza, è un immanentismo assoluto; il marxismo è un liberalismo putrefatto, un cadavere in decomposizione, che nuoce solo se vi si avvicina troppo: esso è la conseguenza logica dell'istanza nichilistica del liberalismo. Il marxismo (...), essendo contro Dio, non è nichilistico nella sua essenza, come invece lo è il liberalismo indifferente, relativista e latitudinarista o immanentista. Il marxismo combatte Dio, ma lo rimpiazza con la società dell'Avvenire; il liberalismo, al contrario, lo ignora e - negandolo implicitamente - lascia il vuoto o il nulla al posto dell'Essere sussistente (nichilismo). "Per giungere all'ateismo di Stato comunista - secondo Fabro - è necessario prima porre e affermare l'immanenza (liberalismo) e solo poi si può negare la trascendenza (marxismo); così il comunismo ha bisogno del liberalismo laicista per poter negare Dio personale e trascendente. Il principio d'immanenza, dunque, è fondamentale, poiché solo assolutizzando l'immanenza (negandone i limiti e le deficienze), posso negare implicitamente la trascendenza; l'immanentismo, implicitamente nichilista, è la fonte e l'origine dell' ateismo esplicito".

Da Curzio Nitoglia, Nel mare del nulla. Metafisica e nichilismo alla prova della post-modernità, Società Editrice Barbarossa, Milano 2004, pp. 49-50.

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